La Chimica Del Mirtillo

La Chimica Del Mirtillo

Il mirtillo è un arbusto da frutto e viene normalmente incluso fra i frutti di bosco.  Il mirtillo comprende 130 specie, tutte molto ricche di polifenoli. Fra i più diffusi il mirtillo nero (Vaccinium myrtillus) e il mirtillo rosso (Vaccinium macrocarpon, o Cranberry).  Questi due frutti, sebbene appartenenti alla stessa famiglia, presentano alcune caratteristiche diverse.

Valori Nutrizionali del Mirtillo Nero

E’ una specie nativa dell’area del mediterraneo che matura da luglio a settembre.

L’apporto calorico per 100g è di circa 25 calorie,  e contiene acqua (circa l’85% del peso), circa 5g di zuccheri e 3 g di fibra (tra cui  la pectina).

I mirtilli neri presentano un buon contenuto di vitamine A e C (15mg/100g) e di alcuni minerali, tra cui il potassio (160mg/100g) . Sono molto ricchi in fitonutrienti e anti-ossidanti, fra cui: antocianine, flavonoli e resveratrolo.

Potrebbero aumentare l’effetto di alcuni farmaci antidiabetici, perciò è bene rivolgersi ad un professionista per un consumo più sicuro.

Valori Nutrizionali del Mirtillo Rosso

Il mirtillo rosso (Vaccinium  macrocarpon, Cranberry) è maggiormente diffuso nel nord Europa e in America.  La stagione migliore in cui consumarli è quella che va da ottobre a dicembre.

100g di mirtilli rossi apportano circa 45 calorie sotto forma principalmente di carboidrati (12.2g/100g). Apportano anche fibre (4.6g/100g) , vitamine (fra cui 13.3mg di Vitamina C) ed alcuni minerali.

Sono ricchi di fitonutrienti, fra i quali: antocianine, flavonoidi e triterpenoidi.

I mirtilli rossi possono interferire con l’azione del Warfarin (Coumadin) e di alcuni farmaci che subiscono un metabolismo da parte del citocromo CYP2C9. Per questo consiglio di consultare il proprio medico o nutrizionista per un consumo sicuro e controllato.

I mirtilli e i suoi anti-ossidanti

I mirtilli hanno un elevato contenuto di polifenoli con attività anti-ossidante, fra questi la quercitina. La quercitina ha mostrato interessanti effetti anti-tumorali nei test in-vitro condotti in laboratorio, ma questi effetti devono ancora essere studiati sull’uomo.

I composti bioattivi contenuti hanno mostrato dei  risultati interessanti, ed in particolare un miglioramento del profilo lipidico (con miglioramento quindi della salute cardiometabolica). I responsabili di questo effetto sembrerebbero essere le antocianine, che inibirebbero un enzima coinvolto nel metabolismo del colesterolo.

E’ stata pubblicata una revisione con meta-analisi (qui l’articolo in cui spiego le differenze fra gli studi) che ha selezionato 16 studi per un totale di 1109 soggetti. Nonostante gli studi in questione fossero eterogenei, e i risultati quindi da interpretare con cautela, sembrerebbe che questi composti siano in grado di ridurre le LDL e aumentare le HDL. Questi risultati preliminari sono esclusivi del mirtillo nero.

Un altro ambito di impiego interessante riguarda i possibili effetti positivi sulle capacità cognitive, ed in particolare sulla memoria. Anche in questo ambito, sebbene siano necessari ulteriori studi, quelli ad oggi condotti sembrano incoraggianti. Se volete approfondire, leggete qui il mio articolo dedicato.

Questi polifenoli negli studi in vitro mostrano spesso risultati molto incoraggianti, ma quando vengono assunti difficilmente vengono assorbiti e, della quantità introdotta, una buona parte viene ritrovata nelle urine.

Attualmente non possiamo consigliare di mangiare questi frutti, o assumere integratori a base di essi, per ridurre le LDL e ridurre il rischio cardiovascolare. Tuttavia, se graditi, possono essere consumati più spesso e in tal modo potrebbero contribuire a migliorare il nostro profilo di salute.

Ulteriori  e più approfonditi studi sono necessari per confermare questi primi spunti interessanti.

Il succo e l’estratto del mirtillo rosso (Cranberry) sono ampiamente utilizzati nel trattamento delle infezioni delle vie urinarie in virtù di presunte azioni antibatteriche e antinfiammatorie.

In effetti, alcuni studi confermano questi risultati, e anche una revisione Cochrane è stata pubblicata a riguardo. Vuoi saperne di più? Leggi il mio articolo, clicca qui!

Fonti: 

http://nut.entecra.it/646/tabelle_di_composizione_degli_alimenti.html?idalimento=007760&quant=100

Zhu Y, et al . Effects of Vaccinium Berries on Serum Lipids: A Meta-Analysis of Randomized Controlled Trials. Evid Based Complement Alternat Med. 2015;2015:790329. doi:10.1155/2015/790329

Wang CH,et al. Cranberry-containing products for prevention of urinary tract infections in susceptible populations: a systematic review and meta-analysis of randomized controlled trials. Arch Intern Med. 2012

https://www.cochrane.org/CD001321/RENAL_cranberries-for-preventing-urinary-tract-infections

Liska DJ, et al. Cranberries and Urinary Tract Infections: How Can the Same Evidence Lead to Conflicting Advice?. Adv Nutr. 2016;7(3):498-506. Published 2016 May 16. doi:10.3945/an.115.011197