La Chimica Della Prugna

La Chimica Della Prugna

E’ una pianta originaria del Caucaso, e pare siano stati i Cavalieri della Prima Crociata ad introdurlo in Europa nel 1200 d.C. Il frutto, che comunemente prende il nome anche  di susina , è considerato di stagione da giugno ad ottobre ed in Italia è principalmente coltivato in Emilia-Romagna, Campania e Lazio.

Cosa contiene una prugna?

Come vale in genere per tutta la frutta fresca, anche le prugne hanno un contenuto di acqua elevato, che arriva quasi al 90% della parte edibile. Il contributo calorico è perciò modesto: 100g di prugne fresche apportano 45kcal, mentre 100g di prugne secche 236 kcal.

Sono una buona fonte di potassio (190mg/100g), manganese e di vitamina K (attenzione a chi prende farmaci anti-coagulanti). La vitamina K è preziosa per la salute osseo, in quanto migliora gli effetti protettivi sull’osso del calcio e della vitamina D. Il colore blu-viola è invece conferito dalle antocianine, molecole con azione antiossidante.

Prugna ed intestino…

Le prugne hanno un’influenza positiva sul nostro alvo innanzitutto perché contengono fibre (6.4g/100g) sia solubili che insolubili. Contengono, inoltre, il sorbitolo, uno zucchero non cariogeno che una volta giunto nel colon, richiama acqua, ammorbidendo in tal modo le feci e facilitandone l’espulsione.

Anche l’EFSA (l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) ha ufficialmente riconosciuto nel 2013 il ruolo positivo delle prugne secche sulla nostra salute intestinale. Le prugne secche, che presentano un contenuto di acqua del 20-23% garantiscono infatti un importante apporto di fibre.

Questo zucchero ha anche proprietà prebiotiche, ovvero rappresenta un buon nutrimento per la nostra flora batterica intestinale. Questa, metabolizzandolo, produce preziose molecole (SCFA) che hanno diverse azione benefiche per noi, fra cui una riduzione del rischio di tumore del colon.

Prugne secche, cuore e ossa

Un recente articolo (2017) pubblicati su Nutrients ha revisionato la letteratura scientifica riguardante il possibile effetto positivo del consumo di questo frutto sulla salute ossea. Inoltre,  consumare regolarmente prugne secche può migliorare una serie di marker di rischio cardiovascolare, vuoi saperne di più? Ne ho parlato in un altro articolo, clicca qui.

Fonti: 

http://nut.entecra.it/646/tabelle_di_composizione_degli_alimenti.html?idalimento=007340&quant=100

https://efsa.onlinelibrary.wiley.com/doi/epdf/10.2903/j.efsa.2014.3892

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5409740/