Ma cuocere al microonde fa male?

In molte case il microonde è uno degli elettrodomestici più utilizzati. Ha sicuramente dei vantaggi il suo utilizzo, ma fin dagli anni ’90 si è messa in dubbio la sua sicurezza.

La preoccupazione per questo elettrodomestico viene ancora ad oggi alimentata da diversi siti internet  (link) (si è vero, greenme è un sito di fuffa). Anche famosi chef, recentemente, si sono scagliati contro il microonde, ad esempio lo chef Cannavaciuolo (link) consiglia di evitare di utilizzarlo per cucinare. Fino a che lo chef fornisce suggerimento culinari, lo ascolto e non posso certamente controbattere. Ma lui si è spinto oltre: suggerisce, ad esempio, di coprire i contenitori con una pellicola per limitare la penetrazione delle microonde ( ??????).

L’ormai decennale questione, regolarmente rilanciata, sostiene che l’utilizzo sia cancerogeno e che privi i cibi dei suoi nutrienti. Ma cosa dice la scienza?

Scopriamolo!

Prima un po’ di storia di questo prezioso strumento. Come spesso accade, la spinta nella ricerca scientifica è garantita dalle esigenze belliche. Durante la Seconda Guerra Mondiale, l’Ing. americano Spencer lavorava sullo sviluppo del radar a microonde. Con questo strumento, l’esercito americano poteva individuare i veivoli tedeschi e potersi così difendere al meglio.

Ma un giorno, mentre lavorava su queste strumentazioni (in particolar modo sul cuore dello strumento, il magneton), Spencer si rese conto che la barretta di cioccolato che teneva in tasca si era sciolta. Ipotizzò che fosse a causa delle radiazioni emesse dal magneton, e così pose nelle vicinanze anche dei cicchi di mais che velocemente scoppiarono (fece dei pop corn).

Entusiasta della scoperta, iniziò a lavorarci per convertire quella tecnologia bellica in un elettrodomestico. La prima versione del forno a microonde era larga 1 metro e mezzo, non era comodissimo . A partire dagli anni ’50, le dimensioni si ridussero così come il prezzo, e così il microonde si diffuse nelle case di molte famiglie.

Come funziona ? 

Questa tipologia di forno emette delle onde elettromagnetiche (da cui ovviamente prende il nome) che presentano una lunghezza d’onda di 2.45 GHz. Questa radiazioni agitano, in particolar modo, l’acqua contenuta negli alimenti. L’acqua, all’interno dei cibi, è però vincolata e non può muoversi liberamente, e così trasferisce il calore al resto dell’alimento. Anche gli oli e i grassi contenuti si riscaldano, ma in modo meno efficace. I cibi ricchi di zucchero e sale tendono ad assorbire più facilmente le microonde e questo fa si che si riscaldino più velocemente.

All’interno dell’elettrodomestico, oltre al magnetron che produce le onde, c’è una gabbia metallica che con le sue pareti riflette quasi totalmente le onde così che queste permangano all’interno del forno. Le onde rimbalzano all’interno del “forno” fino a quando non vengono assorbite da qualcosa (il nostro cibo, ad esempio).

La grande preoccupazione degli utilizzatori è che queste radiazioni possano nuocere alla nostra salute. Effettivamente, se fossimo investiti da queste radiazioni avremmo dei danni: dalle ustioni al danneggiamento dello sperma. Ma dovremmo essere investiti da alte dosi di queste radiazioni. Come detto prima, però, la gabbia  metallica trattiene la quasi totalità delle onde all’interno del forno, e quando lo apriamo, questo si ferma immediatamente (è un sistema di sicurezza).

Ma quindi è pericoloso per la salute ?

Ho scritto che la quasi totalità delle onde elettromagnetiche rimangono ingabbiate nel forno, e quelle che sfuggono? Innanzitutto, ne sfuggono dosi minime. La gabbia, infatti, è “forata” solo in corrispondenza del vetro che ci permette di guardare all’interno. Tuttavia, la lunghezza d’onda delle microonde è di circa 12 cm, mentre i “fori” sono grandi pochi millimetri e quindi difficilmente potranno scappare .

Esiste anche  una normativa che pone dei limiti massimi sulla quantità di microonde che possono essere emesse da un dispositivo. Inoltre, la Us Food and Drug Administration  ha misurato le emissioni dei microonde in commercio e ha confermato che i livelli, già di per sé minimi, si abbattano di 100 volte passando da una distanza di 5cm ad una di 50 cm.

Anche altri studi hanno rassicurato di come l’esposizione alle radiazioni emesse da questi elettrodomestici sia ben al di sotto delle soglie di sicurezza internazionali. Anche un review del 2008 che ha valutato il rischio di malattie cardiovascolari, riproduttive e del sistema immunitario ha concluso che le radiazioni del microonde non costituiscano un pericolo per la salute.

E non preoccupatevi se fino ad ora abbiamo parlato di radiazioni. So bene che questa parola evoca preoccupazione e paura, ci fa pensare subito ad un centrale nucleare e al rischio di sviluppare un tumore. Le radiazioni, ad esempio emesse dal materiale radioattivo di una centrale nucleare (o i raggi X degli esami diagnostici, o ancora i raggi UV solari), interagiscono con il nostro DNA, danneggiandolo e favorendo lo sviluppo di una neoplasia. Ma non tutte le radiazioni hanno queste proprietà: infatti, devono possedere abbastanza energia per indurre questi danni. Queste radiazioni dotate di sufficiente energia sono dette ionizzanti (in grado cioè di rimuovere un elettrone da un atomo).

Le radiazioni del microonde sono a bassa energia e sono di tipo non ionizzante. Non riescono quindi a interagire con il DNA sottraendo elettroni; sono però in grado di agitare gli atomi, meccanismo attraverso il quale permettono la diffusione del calore.

Un’altra preoccupazione è che gli alimenti scaldati a microonde diventino radioattivi. Ma come abbiamo appena visto, il cibo così scaldato non può essere radioattivo perché non viene ionizzato. Quindi i cibi riscaldati con questo dispositivo sono assolutamente sicuri.

Perdiamo dei nutrienti cuocendo a microonde? 

La cottura, realizzata con qualsiasi modalità, può alterare la struttura di alcuni nutrienti. Molte vitamine si danneggiano alle alte temperature. Un esempio classico è la vitamina C. Parlando però di microonde, la cottura si realizza in tempi brevi e questo potrebbe aiutare a preservare maggiormente il contenuto di vitamina C nel nostro alimento. Oltre al tempo rapido di cottura, il vantaggio di questo tipo di cottura è che prevede un utilizzo di una minor quantità di acqua, e questo permette una minor dispersione nel liquido di micronutrienti.

Fonti

https://www.health.harvard.edu/staying-healthy/microwave-cooking-and-nutrition

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17692567

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11594651

https://www.airc.it/cancro/informazioni-tumori/corretta-informazione/scaldare-cibo-col-forno-microonde-aumenta-rischio-cancro