Gravidanza e frutta oleaginosa

Gravidanza e frutta oleaginosa

La frutta oleaginosa è spesso consigliata nelle diete in quanto, se assunta nelle quantità raccomandate (intorno ai 25-30g al giorno) può migliorare il profilo metabolico a tutte le età.

Ma non solo: diversi studi hanno dimostrato che un consumo regolare, in virtù dei nutrienti contenuti, contribuisce a proteggere le funzioni cognitive durante l’invecchiamento.

Gli effetti positivi sulla salute non sembrano esaurirsi qua: una recente ricerca, pubblicata nel giugno 2019  condotta in Spagna su una popolazione di circa 2200 future madri, fornisce nuovi interessanti dati.

Lo ricerca, infatti, mostrerebbe che il consumo di 3-7 porzioni di frutta oleaginosa (noci, mandorle, nocciole, pinoli) alla settimana, nel primo trimestre di gravidanza, possa influire positivamente sullo sviluppo cognitivo del nascituro, almeno fino agli 8 anni,

Il gruppo di neo-mamme sono state suddivise in tre gruppi in base ai livelli di consumo di frutta oleaginosa. I ricercatori hanno poi seguito i bambino fino agli 8 anni di età, valutandone le capacità neuropsicologiche e cognitive con test specifici.

I risultati, come già detto, hanno dimostrato l’associazione tra il maggior consumo di quantità di frutta a guscio da parte della madre, nel corso del primo trimestre di gravidanza, e punteggi più elevati raggiunti dai bambini nei diversi test a tutte le età.

Un più elevato consumo di frutta oleaginosa è stato anche associato ad una maggiore concentrazione di acidi grassi polinsaturi, e soprattutto DHA, nel sangue del cordone ombelicale.

BIBLIOGRAFIA