La Chimica del Kiwi

La Chimica del Kiwi

La chimica del kiwi

La storia di questo frutto è relativamente recente: la sua coltivazione su larga scala è iniziata negli anni 30 del ‘900, dapprima in Australia per poi diffondersi nelle Americhe e in Europa.

Inizialmente la pianta era diffusa in Nuova Zelanda, il cui simbolo era un uccello, il kiwi, dal quale il frutto prende il nome.

Le specie coltivate e commercializzate sono numerose, e le più diffuse sono l’Actinidia deliciosa che presenta frutti grandi con buccia pelosa e polpa verde, e l’Actinidia chinensis che ha una buccia liscia e una polpa dorata e un sapore ancora più dolce (quello che viene chiamato kiwi gold).

La raccolta dei frutti inizia a novembre quando i frutti sono ancora duri. Il kiwi è un frutto climaterico che continua a maturare anche dopo la raccolta. Il processo di maturazione può essere accelerato da un gas, l’etilene, che nelle piante svolge una azione ormonale e promuove la maturazione. Alcuni frutti, come banane, mele e pere, sono grandi produttori di questo ormone e possono quindi facilitare la maturazione del kiwi quando posti vicini.

I valori nutrizionali

L’apporto calorico è modesto, 100g di frutto apportano circa 100 kcal forniti principalmente dai 9g di zuccheri. Le proteine fornite sono 1.2 g e i lipidi solo 0.5g. Apporta inoltre 3 g di fibra.

Il kiwi si distingue per il grande contenuto di vitamina C, circa 90 -120 mg per 100g per il frutto verde e fino a 160mg per il frutto a polpa gialla; sono abbondanti anche le vitamine E e K (per la presenza della quale, i pazienti che assumono anticoagulanti devono prestare attenzione). Le variazioni del contenuto di vitamine dipende da diversi fattori come la regione e il clima in cui la pianta viene coltivata.

Questo frutto è anche una buona fonte di Sali minerali, fra cui potassio (circa 300mg per 100g di frutto), calcio e magnesio. È particolarmente ricco anche di acido caffeico, acido clorogenico, flavoni e flavononi, tutte sostanze che hanno una potente azione antiossidante.

Perché è verde?

La colorazione del frutto è conferita dall’elevato contenuto di clorofilla. Nelle specie con la polpa gialla, durante la maturazione, si riduce il contenuto di clorofilla e aumenta invece la concentrazione di altre sostanze, come i carotenoidi (luteina e β-carotene)

Quali effetti sulla salute ?

Come già detto, il kiwi è un frutto ricco di nutrienti. Una singola porzione di questo frutto può soddisfare il fabbisogno giornaliero di vitamina C che, nel nostro organismo, svolge una importante azione antiossidante, favorisce l’assorbimento di alcuni nutrienti (come il ferro) e contribuisce nel regolare l’attività del sistema immunitario. La vitamina C non è l’unico composto con azione antiossidante: il kiwi è infatti ricco di vitamine E, flavoni e flavononi. Molti di questi composti si sono mostrati stabili e facilmente assorbibili a livello intestinale.

Il frutto è anche ricco di folati, detti anche vitamina B9, che è particolarmente importante per la funzionalità dei globuli rossi e del funzionamento del sistema immunitario. Anche le verdure a foglia verde ne sono ricchi, ma i processi di cottura causano la degradazione di questi nutrienti, per cui, un kiwi fresco può rappresentare una importante fonte di folati.

L’importante contenuto di potassio si è dimostrato essere significativo nel mantenere un buon rapporto Na+/K+(sodio / potassio) il che può ridurre il rischio di ipertensione e patologie cardiovascolari.

Il kiwi è particolarmente ricco anche di fibre: questo può contribuire a modificare, in modo positivo, il microbiota intestinale, favorendo l’aumento di alcuni ceppi batterici che hanno un impatto positivo sulla nostra salute. Il contenuto di fibre porta, e la loro affinità per i liquidi, porta un aumento significativo del volume fecale determinando quindi un’azione lassativa.

Non sono solo le fibre a determinare l’effetto lassativo: il kiwi contiene anche l’actinidina e la kiwilleina che sono enzimi proteolitici (ovvero in grado di scindere le proteine).  L’azione di questi enzimi potrebbe facilitare la digestione delle proteine a livello gastrico, facilitando dunque lo svuotamento dello stomaco e la motilità intestinale.

Uno studio di intervento su circa 45 soggetti ha valutato l’impatto sulla salute del consumo di due kiwi al giorno per 8 settimane. In particolare, si è rilevato un aumento delle HDL (il cosiddetto colesterolo buono) con un miglioramento del rapporto LDL/HDL. Inoltre, si è evidenziata una maggiore concentrazione ematica di vitamina C ed E, che come detto svolgono un’azione antiossidante.

Un altro studio randomizzato con controllo ha indagato il consumo di due kiwi al giorno per 4 settimane in una popolazione di 85 soggetti affetti da ipercolesteremia. Anche in questo studio si è registrato un aumento delle HDL e una diminuzione dei trigliceridi.

Questi sono alcuni degli studi condotti che hanno valutato l’influenza del consumo di kiwi sulla salute metabolica e cardiovascolare. Concludendo, diversi studi hanno evidenziato come un costante consumo di kiwi possa migliorare alcuni parametri ematici legati alle patologie cardiovascolari.

Lo possono mangiare tutti ?

Il kiwi, in virtù della ridotta presenza di fruttani, è ben tollerato anche dai paziente che soffrono di intestino irritabile. Il frutto contiene però molti allergeni, e pertanto può causare anche reazioni allergiche soprattutto nei bambini.

Infine, il contenuto di vitamina K deve essere tenuto in considerazione nei pazienti che assumono anticoagulanti.

Bibliografia

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