La Chimica della Cipolla

La Chimica della Cipolla

La cipolla era già molto diffuso nell’Antichità ed era coltivata dagli Egizi e dai Greci. Fu poi portata nelle Americhe nei viaggi di Colombo. Privilegia terreni soleggiati e non troppo irrigati.

Ne esistono molte varietà che si caratterizzano per la colorazione delle foglie esterne (bianche, rosse, dorate), per sapore e forma.

I Valori Nutrizionali

100g di cipolla apportano circa 30 kcal fornite principalmente da carboidrati (6-9 g/100g)  e circa 1-2g di fibra. Le proteine sono scarsamente presenti, meno di 1g e il contenuto di grassi è trascurabile.

Contiene modeste quantità di vitamine del gruppo B e vitamina C. Modesto è anche l’apporto di alcuni minerali, fra cui potassio, manganese e calcio.

Più ricchi di alcuni nutrienti sono invece i cipollotti poiché vengono consumati in parte anche con le foglie. Questo garantisce un maggiore apporto di vitamina A, C e soprattutto di vitamina K (fino al 250% del fabbisogno quotidiano). Per questo motivo devono essere consumati con maggiore cautela dai soggetti che assumono anticoagulanti orali come il Warfarin poiché le dosi significative di quest’ultima vitamina potrebbero rende inefficace l’azione del farmaco.

 

I benefici per la salute e qualche precauzione

La cipolla viene tradizionalmente utilizzata come antibatterico ed effettivamente, alcuni studi hanno evidenziato questa proprietà. Sembrerebbe essere particolarmente efficace verso quei ceppi responsabili di alcune patologie del cavo orale.

A partire da dati incoraggiati sul modello animale, sono stati condotti studi sull’uomo investigando un potenziale effetto positivo su alcuni disturbi metabolici. Ad esempio, il consumo di cipolla ha migliorato alcuni indici metabolici in donne affette da ovaio policistico e donne obese; in particolare, è emerso che un elevato consumo di cipolle sia associato ad una riduzione del colesterolo totale e delle LDL (colesterolo “cattivo”) statisticamente significativo. Quest’ultimo studio controllato e randomizzato ha coinvolto 54 pazienti con ovaio policistico che sono state suddivise in gruppo con un apporto dietetico di cipolle limitato e in un gruppo con un consumo maggiore.

Infine, è stata rilevata una relazione inversa tra il consumo di cipolle e certe forme tumorali, in particolar modo quelli del tratto intestinale. Le cipolle sembrerebbero, infatti, in grado di inibire l’azione di alcuni composti cancerogeni. Non è tuttavia chiaro quale sia il potenziale meccanismo di protezione. In realtà, non siamo ad oggi nemmeno sicuri che vi sia effettivamente questo nesso causale. Non riusciamo cioè a capire se sia il solo consumo di cipolla, o l’aderenza ad un modello dietetico generalmente più ricco di vegetali a generare questo effetto protettivo. Si ipotizza infatti che siano la combinazioni di diverse molecole presenti in diversi vegetali ad avere una azione preventiva.

Veniamo ora alle precauzioni.

Considerato il buon contenuto di vitamina K, le cipolle andrebbero evitate nei soggetti con assumono anticoagulanti orali come il Warfarin (Coumadin). Significativi introiti di questo vitamina limiterebbero l’azione del medicinale.

Le cipolle contengono anche quantità significative di fruttosio e oligosaccaridi (i fruttani). Questi composti, giunti nel lume intestinale, possono essere fermentati dalla flora batterica intestinale, ed in soggetti particolarmente sensibili (ad esempio in chi soffre di intestino irritabile) potrebbero comportare  sintomi fastidiosi, fra cui diarrea, gonfiore e dolori crampiformi.

Aroma, sapore e … lacrime

Come spesso accade, i composti che in questo caso contengono zolfo, e che caratterizzano l’aroma sono sintetizzati per difendersi dai parassiti.  I precursori di queste molecole sono contenute n un organello della cellule (il vacuolo) che funziona da “magazzino”. Quando tagliamo la cipolla, rompiamo questa barriera e liberiamo i composti che vengono così trasformati da alcun enzimi presenti (ad es. l’allinasi). Le molecole che vengono a formarsi caratterizzano il tipico odore della cipolla.

Quando cuociamo una cipolla, questi composti reagisco ulteriormente liberando “profumi”.

Il taglio di questo bulbo determina anche la liberazione del sin-propanethial-S-ossido, uno composto contenente zolfo che disperso nell’aria giunge nell’occhio dove stimola le terminazioni nervose causando lacrimazione e bruciore.

Se non volete commuovervi ogni volta che tagliate una cipolla potete riporla in frigorifero per almeno 30-40 minuti prima del taglio: ciò limiterà la liberazione di questo fastidioso composto.

Fonti

http://nut.entecra.it/646/tabelle_di_composizione_degli_alimenti.html?idalimento=005300&quant=100

Ioku K, Aoyama Y, Tokuno A, Terao J, Nakatani N, Takei Y. Various cooking methods and the flavonoid content in onion. J Nutr Sci Vitaminol (Tokyo). 2001

Slimestad R, Fossen T, Vågen IM. Onions: a source of unique dietary flavonoids. J Agric Food Chem. 2007

Nicastro HL, Ross SA, Milner JA. Garlic and onions: their cancer prevention properties. Cancer Prev Res (Phila). 2015;

Ebrahimi-Mamaghani M, et alM. Effects of raw red onion consumption on metabolic features in overweight or obese women with polycystic ovary syndrome: a randomized controlled clinical trial. J Obstet Gynaecol Res. 2014

Sharifi-Rad J, et al. Cell Mol Biol (Noisy-le-grand). 2016.