La vitamina D è un supplemento utile nello sportivo?

La vitamina D è un supplemento utile nello sportivo?

La vitamina D è un integratore sempre più chiacchierato anche se viene ancora considerata, per molti, utile solo per preservare la salute ossea, tanto che è definita impropriamente la “vitamina dell’osso”.

È una vitamina liposolubile che viene accumulata nel fegato e rilasciata a piccolo dosi quando il suo utilizzo diventa necessario. Il suo apporto con l’alimentazione è modesto, infatti, è perlopiù sintetizzata dal nostro organismo, attraverso l’assorbimento dei raggi del sole operato dalla pelle.

È coinvolta in modo significativo nell’omeostasi di due minerali, fosforo e calcio, che vanno a costituire la struttura ossea. L’azione di questa vitamina non si limita però a regolare il metabolismo osseo, ma riveste un ruolo importante anche a livello muscolare. Infatti, l’ipovitaminosi D (carenza di vitamina D) può provocare sintomi quali mialgie (dolori muscolari). La carenza di questo micronutriente, nel lungo periodo, provoca una alterazione dell’attività delle difese antiossidanti nel muscolo scheletrico, con un conseguente aumento dei radicali liberi dell’ossigeno (ROS) e alterazione della funzione mitocondriale (l’organello responsabile della respirazione cellulare), che a sua volta porta ad atrofia muscolare (perdita e debolezza muscolare). La vitamina D è, inoltre, coinvolta niella sintesi proteica a livello muscolare.

Figura 1: tratto da http://www.societaitalianadiendocrinologia.it/html/news/vitamina-d-muscolo-effetti-attivita-motorie.asp

Quali sono gli effetti biologici della vitamina D sul muscolo?

La vitamina D , per poter esercitare la propria azione, deve essere convertita nella sua forma attiva detta calcitriolo. Espleta i suoi effetti legandosi ad un recettore (VDR) presente nel nucleo delle cellule, e ciò influenza l’espressione di alcuni geni. Questa regolazione porta ad una diminuzione dell’espressione di miostatina, una proteina che regola negativamente la massa muscolare (fa in modo, dunque, che “ci sia” meno miostaina a influire negativamente sul muscolo). Influenza anche l’espressione di altri geni delle cellule muscolari con conseguente effetto positivo sui filamenti contrattili e quindi sulla forza muscolare. La vitamina D, inoltre, accelera il recupero muscolare dallo stress indotto da un intenso esercizio fisico.

Concludendo, la vitamina D espleta importanti effetti a livello muscolare, prevenendo l’atrofia muscolare, influenzando positivamente la forza muscolare e accelerando il recupero.

 

La vitamina D ha quindi effetti sulle prestazioni atletiche?

Una recente (2017) revisione sistematica di studi RCT, (per saperne di più sugli studi scientifici clicca qua), pubblicata su Sports Medicine, ha valutato l’effetto della supplementazione orale di vitamina D sulla sua concentrazione ematica e sulle prestazioni sportive.  Lo studio ha preso in considerazione 13  RCT con un totale di 532 atleti. Questa analisi ha concluso che, sebbene la supplementazione normalizzi i livelli ematici della vitamina, non ci sia un miglioramento delle prestazioni sportive.  Tuttavia c’è da considerare l’ampia eterogeneità degli studi attualmente presenti in lettura, sono quindi necessari ulteriori studi per determinare l’entità dell’effetto della vitamina D sulla forza muscolare, sulle prestazioni fisiche e motorie.

 

Quali sono i fattori di rischio di ipovitaminosi D negli atleti?

Molti atleti sono costretti ad allenarsi, per diverse ragioni, solo “indoor” oppure al mattino presto e alla sera tardi, riducendo in tal modo l’esposizione ai raggi UVB e di conseguenza la produzione endogena di vitamina D. Per tale motivo, è opportuno valutare l’eventuale supplementazione negli atleti. I livelli di vitamina D sono considerati insufficienti quando inferiori a 30 ng/ml.

 

Quanta vitamina D supplementare negli atleti?

Negli atleti con valori insufficienti di vitamina D si consiglia un trattamento di 50000 UI/settimana per 8 settimane. Se, successivamente a questo primo ciclo, la concentrazione sierica si è normalizzata, si consiglia una dose di mantenimento giornaliero.

 

Bibliografia

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